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Come assumere una colf e regolarizzarne la posizione ai fini INPS

La ricerca di colf e collaboratori domestici in Italia si dimostra sempre più in voga: tuttavia la maggior parte di coloro che li ingaggia non è a conoscenza (o possiede conoscenze fumose e parziali) dei passaggi burocratici cui adempiere nel come assumere una colf, che in alcuni casi è una colf convivente che lavora part-time.

Il lavoro eseguito dalla colf è considerato alla stregua di un qualsiasi rapporto di lavoro subordinato e, come tale, il datore di lavoro incorre nell’obbligo di denunciare tutti i contributi previdenziali all’INPS, al fine anche di permettere l’accesso, tramite INAIL, al riconoscimento di eventuali malattie professionali o infortuni sul lavoro.

Non tutti i datori di lavoro, però, regolarizzano in pieno la posizione lavorativa della propria collaboratrice domestica, preferendo in molti casi il pagamento in nero; questa forma di pagamento “sommerso” pare che sottragga ai proventi dello Stato circa 2 miliardi di euro l’anno e l’eventuale sanzione inflitta dalla Direzione Provinciale del Lavoro consisterebbe in multe assai onerose, fino ai 3000 euro.

Vediamo dunque nel dettaglio come procedere nell’assunzione regolare di una colf, anche se assunta per poche ore.

Per chi si chiede cosa fare per assumere una colf, si elencano di seguito i vari passaggi:

  1. Esibizione dei vari documenti necessari alla sottoscrizione del contratto.

Prima ancora di procedere alla stipula del contratto di lavoro, il datore di lavoro è tenuto a verificare che i documenti in possesso dell’aspirante colf siano tutti presenti e opportunamente validi, ossia che non siano scaduti.

I documenti richiesti consistono nella carta d’identità, nel codice fiscale (oggi integrato nella CIE) e nella tessera sanitaria, rilasciata ufficialmente dall’ASL provinciale e in corso di validità.

Nel caso la colf da assumere, anche se per poche ore, fosse extracomunitaria è necessario possedere anche un permesso di soggiorno valido per l’espletamento di attività lavorative.

  1. Definizione delle condizioni di impiego e stipula del contratto di lavoro.

Dopo il check di tutti i documenti necessari, il secondo passaggio per assumere una colf consiste nel porre per iscritto tutte le condizioni lavorative cui la colf dovrà adempiere.

È consigliato immettere tutte queste informazioni in una lettera di assunzione ma è anche ammessa una semplice scrittura privata tra le due parti: ciò che è vincolante è la successiva comunicazione di questi dati all’INPS.

Nella lettera di assunzione va specificata la data di inizio del rapporto lavorativo, il livello della lavoratrice (da A a retribuzione minima a DS a retribuzione massima), le mansioni spettanti e la retribuzione oraria.

Vanno inoltre specificati le modalità di lavoro, se la colf è convivente rispetto al datore di lavoro domestico e una tabella di lavoro nella quale sono ben indicati i turni orari da rispettare e la giornata di riposo, oltre che alle ferie annuali da maturare.

È poi possibile specificare se vi è un periodo di prova iniziale da osservare o inserire delle addizionali clausole specifiche (ad esempio se la colf deve seguire la famiglia in caso di spostamento temporaneo in altra località).

  1. Comunicazione della sottoscritta assunzione all’INPS

Generalmente, per disparate categorie lavorative, il contratto di lavoro stipulato tra le parti viene comunicato al Centro per l’Impiego di competenza; in questo caso invece tutti i dati concernenti le condizioni di impiego vanno inoltrati all’Ufficio Territoriale dell’INPS.

Entro le 24 ore precedenti l’inizio dell’attività lavorativa (anche nel caso del periodo di prova), il datore di lavoro domestico è tenuto alla compilazione del Modulo ColfAss – S.C. 238, che prevede l’inserimento di una serie di dati fondamentali tra cui gli estremi dei documenti di identità e codici fiscali delle due parti, retribuzione mensile ed oraria, data di inizio lavoro ed eventuale data di fine rapporto e altre informazioni come la convivenza col datore di lavoro ed eventuali indennità di vitto e alloggio.

Il succitato modulo deve poi essere inoltrato all’INPS attraverso una delle seguenti modalità:

  • Avvalendosi di un professionista del settore, come un consulente del lavoro;
  • Autonomamente presso il Portale Web dell’INPS, qualora si abbiano in possesso le credenziali SPID o di CIE ID;
  • Chiamando il Call Center dell’INPS al numero 803.164 (se da rete fissa) o allo 06.164.164 (se da rete mobile) e seguendo le indicazioni dell’operatore.

Una volta acquisito il modulo di assunzione, l’INPS provvede a creare un fascicolo personale del lavoratore in cui vengono versati i contributi e al quale può accedere il datore di lavoro domestico, nel caso volesse trasformare alcuni aspetti del contratto (previo consenso della colf).

Assumere una colf a ore

La legge non prevede un minimo di ore settimanali cui l’aspirante colf deve adempiere dopo la sottoscrizione della lettera di assunzione; al contrario, però, presenta dei limiti massimi, stabiliti in 40 ore per la colf non convivente e 54 ore per la colf convivente con il datore di lavoro.

In virtù di questo, assumere una colf per una singola ora o per un paio di ore equivale a rispettare le stesse identiche procedure valevoli per una normale assunzione, che prevedono l’invio del modulo all’INPS di competenza.

Tuttavia, i contributi previdenziali che il datore di lavoro deve versare in favore della colf assunta sono più onerosi quando si tratta di meno di 25 ore settimanali di lavoro svolto, per cui è sempre consigliabile programmare un’assunzione di almeno 25 ore da espletarsi durante la settimana.

Assumere una colf convivente part time

Il Contratto Collettivo Nazionale dei Lavoratori Domestici non prevede, ad ora, un monte ore minimo settimanale da rispettare in seguito all’assunzione di una colf.

Dunque, una volta stabilito il regime di convivenza nella sottoscrizione della lettera di assunzione, è possibile assumere una colf convivente in maniera part-time: l’importante è definire in maniera chiara ed esplicita il numero totale di ore da svolgersi nell’arco della settimana, indicando anche in quali giorni l’attività lavorativa verrà prestata.

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