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Green Pass badanti e colf: Le novità introdotte dall’ultimo decreto

Estensione dell’obbligo di possedere il green pass

Per quanto riguarda il Green Pass badanti e colf, come tutti i lavoratori, sia della sfera privata che dell’amministrazione pubblica, sottostanno al Decreto Legge 127 del 21.09.2021, promulgato dal Presidente della Repubblica.

Tale decreto, approvato d’intesa con vari ministri delle funzioni pubbliche, ha esteso de facto l’obbligo di presentare il Green Pass a tutte le categorie lavorative, in un arco di tempo che va dal 15.10.2021 sino alla fine dello stato di emergenza, prevista per il 31.12.2021.

Rispetto ai lavoratori privati o libero-professionisti che per espletare la propria attività lavorativa si rechino in una dimora pubblica  o privata, il decreto obbliga anche i lavoratori domestici come badanti, colf e baby-sitter a dotarsi di questa certificazione, tra l’altro su pressione del maggiore sindacato di categoria, l’ASSINDATCOLF,  presieduto da Andrea Zini.

Si ricorda che, al fine di ottenere il Green Pass, ci si deve sottoporre a un ciclo di vaccinazione completo, a un tampone negativo nelle 48 ore precedenti o essere guariti dal COVID-19.

Chi controlla il green pass di badanti e colf?

Per il Green Pass badanti, colf e altre categorie di lavoratori domestici devono essere controllati dal datore di lavoro, una persona familiare o convivente del datore di lavoro o chiunque abbia il diritto di far entrare in casa la badante o la colf.

Essendo il Green Pass uno strumento eccellente per la ripartenza economica e per la preservazione del diritto alla salute e al lavoro, la Ministra della Famiglia Elena Bonetti ha confermato che il controllo della certificazione spetta al datore di lavoro o ai suoi familiari, che potranno controllarlo tramite app governativa o ispezione del foglio cartaceo.

In caso il lavoratore domestico si rifiuti di esibirlo, il datore di lavoro può licenziare o risolvere il contratto di lavoro con la badante o la colf per giusta causa.

Green pass badanti e colf: Come viene controllato?

Per quanto riguarda le modalità di controllo del Green Pass badanti e colf, la cui esibizione diventa obbligatoria a partire dal 15 Ottobre p.v., le linee guida dettagliate del Governo devono ancora essere pubblicate ma si pensa che potrà essere utilizzato il già sperimentato modo di verifica tramite app VerificaC19.

Quest’app, scaricabile dal Play Store per Android e Apple Store per sistemi iOS, viene già utilizzata nelle amministrazioni pubbliche e in aziende private e consente, tramite semplice scansione del QR Code presente sulla certificazione, di stabilire se quest’ultima sia valida o meno.

Tuttavia, la maggior parte dei datori di lavoro di assistenti domestici come badanti e colf è anziana e potrebbe avere poca dimestichezza con l’utilizzo degli smartphones  e con la tecnologia, per cui si sta pensando di favorire l’esibizione del semplice foglio cartaceo.

Le sanzioni per mancata esibizione del green pass per i lavoratori domestici

Il Decreto Legge su riportato prevede delle sanzioni amministrative specifiche per chi si reca al lavoro non essendo in possesso di un Green Pass valido e, allo stesso tempo, per il datore di lavoro che non adempie all’obbligo di controllare il possesso del Green Pass stesso.

In particolar modo, la badante o la colf che si reca nella dimora di lavoro sprovvista di una valida certificazione verde può subìre una sanzione da 600 a 1500 euro mentre il datore di lavoro che non la controlla rischia che gli venga comminata una sanzione da 400 a 1000 euro.

Lavoro domestico in nero e badanti e colf vaccinate con sputnik

Una delle problematiche che più affligge il mondo del lavoro domestico in Italia consiste nel lavoro in nero, ossia di badanti e colf che prestano il proprio servizio lavorativo senza una regolare posizione contrattuale prevista dalla Legge.

L’estensione dell’obbligo di possesso del Green Pass a tutti i lavoratori privati potrebbe dunque aiutare a scongiurare questo fenomeno, già ridimensionato per via di tutti gli obblighi sanitari a causa della pandemia (dall’inizio del 2020 si stimano infatti più di 60.000 lavoratrici che hanno redatto un regolare contratto di assunzione).

Una fetta cospicua di assistenti domestici che lavora in Italia come badanti e colf, però, proviene dall’Est Europa, in cui si è proceduti alla somministrazione del vaccino Sputnik V.

Questo vaccino, essendo ancora nelle ultime fasi di farmaco-sperimentazione, non viene riconosciuto dall’Unione Europea e dunque non può condurre, per ora, all’acquisizione del Green Pass.

A questo proposito, la FPI (Federazione Pensionati Italiani)  è insorta chiedendo delucidazioni in merito al Governo, paventando la possibilità che, se queste lavoratrici dell’Est vaccinate con Sputnik non possono avere il Green Pass, allora molti anziani fragili rischiano di rimanere senza il prezioso aiuto di badanti e colf, non potendo soddisfare le minime attività quotidiane di base.

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