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Licenziamento badante per giusta causa: come fare?

Quando è possibile licenziare una badante per giusta causa

Ti stai chiedendo come licenziare una badante per giusta causa? Devi sapere che ci sono vari motivi che puoi adoperare per riuscire a licenziare la badante in modo corretto seguendo soprattutto le leggi vigenti.

La legge italiana permette il licenziamento per giusta causa o per motivo giustificato in diversi casi. Ad esempio, si parla di giusta causa nel momento in cui, il lavoratore, si è macchiato di gravi azioni che rendono impossibile proseguire il contratto.

I principali motivi in questo caso sono: violenze, minacce e furti. Il dipendente in queste occasioni può essere licenziato in tronco e non c’è nemmeno bisogno di dare il preavviso. È necessario invece fare la denuncia ai carabinieri, in modo di evitare problemi dopo il licenziamento.

Il giustificato motivo oggettivo o soggettivo invece si utilizza per licenziare una badante quando si verifica un’inadempienza dei principali obblighi contrattuali che è meno grave rispetto a quando si licenzia per giusta causa.

Il licenziamento per motivo giustificato prevede che s’invii un preavviso al lavoratore definendo il perché si stia cessando il contratto. Le cause a cui ci si può appellare in questo caso sono: difficoltà economiche che impediscono di dare alla badante la giusta retribuzione.

Oppure si può licenziare il dipendente se non si presenta a lavoro senza un motivo giustificato, o continua a fare ritardi.

Preavviso per il licenziamento della badante

Quando si fa un licenziamento per giustificato motivo, e quindi non per giusta causa (che prevede l’interruzione in tronco del contratto), bisogna dare il giusto preavviso alla badante.

Una volta che avrai analizzato le motivazioni, quindi dovrai presentare la lettera di licenziamento nei tempi giusti.

Nello specifico in questo caso, come previsto dal CCNL di riferimento, il mancato rispetto degli obblighi contrattuali o nel caso in cui si abbiano problemi economici, il datore di lavoro o dovrà dare un preavviso che varia a seconda del contratto del lavoratore.

Il preavviso di licenziamento varia a seconda dell’anzianità di servizio e dalle ore che sono svolte settimanalmente. Quindi si distinguono gli orari di lavoro in due fasce differenti: massimo 25 ore settimanali, al di sopra delle 25 ore a settimana.

  • Nel primo caso è necessario dare un preavviso di almeno 8 giorni se il servizio è al di sotto dei 5 anni. Se invece gli anni sono superiori a 5 il preavviso sarà pari a 15 giorni.
  • Per chi lavora più di 25 ore a settimana, i termini invece sono di 15 giorni per meno di 5 anni di servizio. Invece sono 30 giorni superati i cinque anni.
  • Nel caso in cui la notifica venga inviata il giorno successivo dopo il ritorno dal congedo di maternità, il preavviso dev’essere il doppio dei giorni previsti. Naturalmente sino al termine del periodo per il preavviso, le parti devono rispettare i propri obblighi e la remunerazione prevista.

Licenziamento badante convivente: come funziona?

Cosa succede quando avviene il licenziamento per badante convivente? La maggior parte dei badanti lavora come convivente nella stessa abitazione dove abita il paziente o il datore di lavoro, offrendo un servizio continuativo.

Anche in questo caso, il licenziamento badante convivente viene effettuato come abbiamo visto prima, quindi in tronco e con denuncia alle forze dell’ordine in casi gravi come furto o minacce.

Invece, per giustificato motivo, i dipendenti conviventi dovranno ricevere la lettera di preavviso nei tempi previsti.

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