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Prendersi cura di un anziano affetto da demenza

Come prendersi cura di un anziano affetto da demenza senile? In questo articolo andremo a trattare questa vicissitudine cercando di fornire qualche suggerimento per rendere più semplice, per quanto possibile, la vita accanto a una persona che soffre di questa problematica.

Le demenze senili rappresentano un gruppo di patologie caratterizzate dalla perdita delle funzioni mentali acquisite e attivate nel corso della vita e normalmente mantenute in uso grazie alla memoria, quali per esempio la capacità di orientarsi, il senso del tempo, riconoscere visi o procedure per raggiungere un determinato obiettivo. I primi sintomi spesso vengono sottovalutati, dalla semplice dimenticanza tipica dell’invecchiamento normale, sino però a peggiorare in modo repentino e piuttosto grave, arrivando per l’appunto anche a non riconoscere più le persone accanto a cui si è vissuti per anni, dal coniuge ai figli.

In Italia si stima che vi siano oltre un milione di pazienti affetti da demenza senile, di cui circa 600.000 con Alzheimer, che portano al coinvolgimento di circa 3 milioni di persone nella loro cura, direttamente o indirettamente, dai familiari più stretti (coniugi, figli e nipoti) alle badanti. Ogni persona viene colpita in maniera differente, pertanto è importante capire come prendersi cura del malato per aiutarlo a vivere con semplicità sebbene vi sia una riduzione progressiva dell’autonomia.

Anziano affetto da demenza: cosa fare

Esistono diverse sfere della vita quotidiana su cui bisognerebbe agire per prendersi cura in maniera appropriata di un anziano affetto da demenza senile. Queste nello specifico includono:

  • Elementi pratici, ovvero i sistemi di sicurezza da adottare in casa per ridurre il rischio di incidenti, così come tutti quegli interventi di semplificazione dell’ambiente
  • Aspetti esistenziali, assicurando del tempo libero a disposizione per i famigliari che passano un gran numero di ore ad assistere il malato
  • Fattori affettivi, pertanto la gestione dell’ansia di chi segue la persona affetta da demenza ma non sempre riesce a comprendere ciò che la stessa vuole comunicare, così come lo stress e le difficoltà legate all’accettazione della malattia
  • Problemi organizzativi inerenti alle tempistiche da dedicare alla sorveglianza dell’anziano e quelle da dedicare al resto dei componenti della famiglia
  • Implicazioni sociali, ovvero quello che può essere non soltanto lo sconvolgimento della vita sociale del malato, ma anche le iterazioni con esterni per quelli che sono i familiari che si prendono cura dell’affetto da demenza senile.

Le persone definite caregiver devono avere la possibilità di mantenere quanto più possibile le proprie abitudini e pianificare gli impegni andando a farsi affiancare da figure esterne competenti, quali badanti, per la gestione dell’anziano. È infatti importante tenere a bada stress ed emozioni per avere un atteggiamento propositivo in presenza dell’affetto da demenza, per trasmettergli calma e semplificarne la gestione. Non bisogna aver paura di chiedere aiuto e lasciarsi supportare da badanti e assistenti domiciliari qualificati.

I pericoli per chi è affetto da demenza senile non riguardano infatti solo la disposizione delle cose all’interno dell’abitazione, oppure la possibilità di uscire di casa privi di accompagnatore, ma anche quello che è l’umore di chi segue il malato. Per avere un’interazione efficace è importante che il caregiver stia bene, non subisca troppo lo stress e abbia del tempo per sé per poter essere presente al 100% nei momenti dedicati all’anziano, per aiutarlo a superare anche quei momenti di depressione e non accettazione della propria condizione.

L’importanza di un aiuto da parte di una badante per esempio per la gestione di una persona con demenza senile, rappresenta un vero e proprio plus. La persona non dovrà necessariamente essere presente in casa 24 ore al giorno, ma anche alcune ore potrebbero fare la differenza sia per il malato che per i famigliari che se ne occupano. Chi per lavoro è abituato ad avere a che fare con malati di Alzheimer e demenza senile, sa quale approccio utilizzare con questi pazienti, come farli sentire a proprio agio sebbene per lui estranei, perciò non bisogna avere timore in merito alla richiesta di supporto esterno, purché ci si affidi solo ad agenzie competenti che sapranno indirizzare su figure qualificate e referenziate.

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