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Vaccino COVID-19: badanti, colf e assistenti domiciliari dovrebbero farlo?

In questo periodo pandemico è più che giusto pensare al ruolo di badanti, colf e assistenti domiciliari e al loro obbligo o meno a effettuare il vaccino contro il COVID-19. In questo articolo cercheremo di fare chiarezza, ma soprattutto analizzeremo gli aspetti per cui è importante che queste figure vengano vaccinate per tutelare le persone che si trovano ad assistere.

Attualmente è previsto che caregiver e familiari conviventi di persone affette da gravi disabilità, rientrino nei target prioritari per la somministrazione del vaccino anti COVID-19. Il termine caregiver però non comprende badanti, colf e assistenti domiciliari, sebbene siano figure che, per professione, passano molto tempo ad accudire infermi, malati gravi e anziani.

Purtroppo al momento ogni regione sta operando con tempistiche e priorità differenti, pertanto non vi è ancora una data precisa entro la quale si stima verranno vaccinate queste categorie. È bene però ricordare che una badante potrebbe essere tranquillamente equiparata al personale di una RSA, il quale, oltre ad aver avuto accesso prioritario al vaccino, con il Decreto Legge 44 del 1° aprile 2021 all’articolo 4, è stato imposto l’obbligo vaccinale per tutti gli operatori sanitari, considerato necessario per proseguire il relativo operato in sicurezza.

Al di là degli obblighi imposti e delle liste prioritarie, esistono però innumerevoli ragioni per cui badanti, colf e assistenti domiciliari dovrebbero prendere in considerazione l’importanza di sottoporsi a tale vaccinazione.

L’importanza del vaccino anti COVID-19 per badanti, colf e assistenti domiciliari

La scelta di vaccinarsi non è solo una forma di cura e attenzione verso sé stessi, ma anche una tutela per le persone che si hanno vicine. In particolare quando ci si trova a dover accudire soggetti particolarmente fragili per via dell’età avanzata o della sussistenza di particolari e gravi patologie, risulta fondamentale fare tutto il possibile per limitare la diffusione e il contagio da COVID-19.

Badanti, colf e assistenti domiciliari sono figure abitualmente presenti nelle case degli assistiti, passano molte ore a contatto con loro, ma soprattutto li affiancano in molteplici attività, dai cambi alla somministrazione dei pasti. Questo rende queste persone delle sorte di familiari aggiuntivi, che spesso rimangono a contatto con l’assistito anche 24 ore al giorno, molto più di un caregiver.

Si stima che oltre il 70% degli assistenti familiari lavorino infatti a domicilio e principalmente a contatto con soggetti fragili e autosufficienti da salvaguardare, in quanto maggiormente esposte a gravi conseguenze nel caso contraggano il virus SARS-CoV-2. Fortunatamente per gli anziani e i soggetti a rischio il piano vaccinale pare abbia dato buoni risultati, ma per ottimizzarli è importantissimo che anche le persone che vivono a stretto contatto con loro, risultino protette da tale infezione. Essere vaccinati infatti non soltanto andrà a tutelare fisicamente i più fragili e chi opera con loro, ma metterà su un piano di maggior tranquillità anche dal punto di vista mentale, riducendo stress e ansie correlate alla trasmissione loro il virus.

Badanti, colf e assistenti domiciliari dovrebbero vaccinarsi? Sebbene al momento queste categorie non siano obbligate a farlo, secondo noi aderire alla campagna vaccinale appena sarà possibile, rappresenta la scelta più altruista e lungimirante.

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